I faraoni d'Egitto della XVIII dinastia sono senz'ombra di dubbio i più famosi
dell’antico Egitto.
I faraoni d'Egitto della XVIII dinastia regnarono nel periodo in cui
l’Egitto fu padrone di un vasto impero che comprendeva gran parte dell’attuale
Medio Oriente.
I faraoni d'Egitto più famosi, almeno
per il grande pubblico, appartengono tutti alla XVIII dinastia; la dinastia dei Thutmosidi.
La XVII dinastia venne interrotta per mancanza di figli
maschi.
Amenhotep, ultimo faraone
della XVII dinastia e sua moglie-sorella Meritamen non ebbero eredi maschi,
così, invece di scegliere un erede all’interno dell’harem reale, Amenhotep
cercò il suo successore tra le fila del suo esercito.
Venne scelto il generale
Thutmosis, figlio della dama reale Senisonb, forse discendente da una ramo
secondario della famiglia del faraone, e divenne Thutmosis I, e sua moglie fu
la regina Ahmosi. Correva l’anno 1496
a .C.
Con questo faraone inizia
l’era dei Thutmosidi.
Thutmosis e i suoi
discendenti sarebbero diventati i faraoni d'Egitto più ricchi e potenti, anche per
le grandi campagne militari di riunificazione dell’Egitto e di conquista dei
paesi vicini.
La ricchezza enorme
acquisita permise loro di iniziare programmi di costruzioni in pietra su scala
monumentale che non si era più visto dai tempi delle piramidi.
I loro monumenti preferiti
erano templi molto appariscenti, obelischi e statue colossali.
La riunificazione
dell’Egitto e un governo centralizzato con una grande macchina amministrativa
che faceva capo ad una burocrazia efficiente fatta di funzionari di
professione, portò ad un imponente boom economico.
Con il fiorire del commercio
internazionale e la continua espansione della sfera di influenza egiziana, i
magazzini reali erano pieni fino a
traboccare di tasse e tributi versati da un numero sempre più crescente di
stati vassalli.
Così, quando Thutmosis salì
al trono, l’Egitto era già diventato lo stato più ricco e potente del mondo
antico.
La ricchezza egiziana doveva
essere difesa e protetta.
La maggior parte dei faraoni d'Egitto
della XVIII dinastia sottolinearono il loro ruolo di re-guerrieri, abili nel
difende il loro stato e le loro divinità da qualsiasi nemico.
Fino a quel momento poche
furono le occasioni per i faraoni di entrare in guerra con invasori stranieri
(fa eccezione l’invasione degli hyksos, che regnarono in Egitto molto tempo
prima dei Thurmosidi).
All’interno dei confini
dell’Egitto pochi avevano trovato la forza di sollevarsi contro il faraone,
mentre l’isolamento geografico e culturale del paese, come la mancanza di stati
potenti immediatamente confinanti, avevano protetto l’Egitto da qualsiasi
minaccia di invasione e quindi non si era sentita la necessità di costituire un
esercito permanente.
Ora invece la situazione era
cambiata e il faraone si sentiva sempre più coinvolto nelle faccende
internazionali e non poteva ignorare quello che avveniva al di fuori dei suoi
confini.
Thutmosis II rafforzò
l’esercito, stabilizzò i confini, conquistò vasti possedimenti in Medio Oriente
e calmò i territori nubiani inglobandoli al regno d’Egitto.
Poiché non erano richieste
competenze specifiche per fare parte dell’esercito, il servizio militare era
uno dei tanti lavori che gli egiziani svolgevano per lo Stato.
Sotto il regno di Thutmosis
I, l’Egitto divenne una potenza
imperialista e nacque perciò un esercito permanente e regolare; il mestiere del
soldato diventò ereditario, con molti privilegi sociali ed economici.
Si assiste alla nascita di
una gerarchia militare rigida e codificata, gestita da una solida rete
amministrativa.
Vi erano anche delle truppe
speciali, come i famosi arcieri nubiani, o la temibile polizia di frontiera dei
Medjau (una popolazione africana), o i Libici impiegati come mercenari.
I territori conquistati
erano presidiati da fortezze, a protezione di vie carovaniere e punti
strategici, edificate tra Medio e Nuovo Regno.
In Nubia si trovano quelle
di Buhen e Semna, al confine siriano fu eretto, nel Medio Regno, il “muro del Principe” e lungo la costa
occidentale del Mar Mediterraneo sorse un sistema di forti.
L'epoca dei faraoni d'Egitto della XVIII dinastia inizia con Thutmosis I e termina con Thutankhamon.
Essendo originari di Tebe la
loro divinità divenne Amon, “colui che è nascosto”, che finì per essere legato
indissolubilmente alla famiglia del faraone.
Il Tempio di Karnak crebbe
notevolmente in larghezza e in altezza grazie alle donazioni del faraone.
I suoi sacerdoti divennero
molto ricchi e potenti.
Tebe venne considerata la
capitale religiosa dell’Egitto, con la necropoli situata nella parte
occidentale del Nilo, di fronte al tempio di Karnak.
I nuovi faraoni d'Egitto erano
riluttanti a legarsi ad una singola città, preferendo una maggiore mobilità.
La corte reale dei
Thutmosidi non aveva una sola sede, ma era solita spostarsi su e giù per la
valle del Nilo, soggiornando in una serie di residenze temporanee, definite
“punto di ormeggio del faraone”.
In questo modo il faraone
diventava visibile per tutto il suo popolo.
Thutmosis I si affrettò a
consolidare il suo potere e la sua autorità, compiendo delle campagne militari
molto astute.
Soggiogò completamente la Nubia, oltre la Terza Cateratta, Avanzò verso
oriente, attraversò il fiume Eufrate e conquistò il regno dei Mitanni.
In patria avviò un imponente
programma edilizio di cui beneficiò anche il Tempio di Karnak; a lui si deve il completamento del villaggio
di Deir
el-Medina, residenza degli operai addetti allo scavo e alla decorazione
della sua tomba e delle tombe reali in generale.
Si fece costruire dall’architetto
Ineni la sua tomba dentro la montagna Tebana.
Come molti faraoni del Nuovo
Regno, la sua mummia verrà spostata da una tomba all’altra per sfuggire ai
saccheggiatori.
Fu sepolto inizialmente
nella Valle dei re, ma la sua salma fu poi trasferita dalla regina Hatsepsut
nel rifugio del tempio di Deir el
Bahari, dove venne ritrovata.
La tomba porta il numero
DB320.
Dai dati storici risulta che
Thutmosis I salì sul trono verso i cinquant’anni e che regnò per circa quindici
anni.
La regina Ahmosi non aveva
avuto figli maschi che potessero ereditare il regno, così, il generale divenuto
faraone nominò il suo successore Thutmosis, un figlio che gli era nato
da Mutnofret, una nobile
dama di corte delle cui origini non si conosce quasi niente.
Per consolidare il suo
diritto al trono il giovane sovrano fu fatto sposare con la sorellastra,
Hatshepsut, che era figlia del faraone Thutmosis I e della regina Ahmosi.
Thutmosis II voleva
dimostrare di essere anche lui un re-guerriero ed aveva l’intenzione di seguire
le orme del faraone che l’aveva preceduto, ma ebbe qualche difficoltà a causa
della mancanza di nemici.
L’Egitto era così potente
che nessuno osava sfidare seriamente la grande potenza egiziana!
Alla fine però una campagna
in Nubia per convalidare il dominio egizio tra quelle terre e una spedizione in
Palestina per consolidare il controllo egiziano, fece anche di questo faraone
un re-guerriero.
Il Paese prosperava e la
regina Hatsepsut generò al fratello-marito una figlia, Neferure, ma nessun figlio
maschio.
Con la morte prematura di
Thutmosis II il trono passò a Thutmosis III, il figlio ancora bambino di
Thutmosis II e di una nobil dama dell’harem, Isis; di cui si sa ben poco.
Poiché il nuovo faraone era
ancora un bambino, la regina Hatshepsut fece da reggente.
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