venerdì 12 aprile 2013

FARAONI D'EGITTO: XVIII DINASTIA - I THUTMOSIDI




I faraoni d'Egitto della XVIII dinastia sono senz'ombra di dubbio i più famosi dell’antico Egitto.

I faraoni d'Egitto della XVIII dinastia regnarono nel periodo in cui l’Egitto fu padrone di un vasto impero che comprendeva gran parte dell’attuale Medio Oriente.

I faraoni d'Egitto più famosi, almeno per il grande pubblico, appartengono tutti alla XVIII dinastia; la dinastia dei Thutmosidi.

La XVII dinastia venne interrotta per mancanza di figli maschi.

Amenhotep, ultimo faraone della XVII dinastia e sua moglie-sorella Meritamen non ebbero eredi maschi, così, invece di scegliere un erede all’interno dell’harem reale, Amenhotep cercò il suo successore tra le fila del suo esercito.

Venne scelto il generale Thutmosis, figlio della dama reale Senisonb, forse discendente da una ramo secondario della famiglia del faraone, e divenne Thutmosis I, e sua moglie fu la regina Ahmosi. Correva l’anno 1496 a .C.

Con questo faraone inizia l’era dei Thutmosidi.

Thutmosis III

Thutmosis e i suoi discendenti sarebbero diventati i faraoni d'Egitto più ricchi e potenti, anche per le grandi campagne militari di riunificazione dell’Egitto e di conquista dei paesi vicini.

La ricchezza enorme acquisita permise loro di iniziare programmi di costruzioni in pietra su scala monumentale che non si era più visto dai tempi delle piramidi.

I loro monumenti preferiti erano templi molto appariscenti, obelischi e statue colossali.

La riunificazione dell’Egitto e un governo centralizzato con una grande macchina amministrativa che faceva capo ad una burocrazia efficiente fatta di funzionari di professione, portò ad un imponente boom economico.

Con il fiorire del commercio internazionale e la continua espansione della sfera di influenza egiziana, i magazzini reali  erano pieni fino a traboccare di tasse e tributi versati da un numero sempre più crescente di stati vassalli.

Così, quando Thutmosis salì al trono, l’Egitto era già diventato lo stato più ricco e potente del mondo antico.

La ricchezza egiziana doveva essere difesa e protetta.

La maggior parte dei faraoni d'Egitto della XVIII dinastia sottolinearono il loro ruolo di re-guerrieri, abili nel difende il loro stato e le loro divinità da qualsiasi nemico.

Fino a quel momento poche furono le occasioni per i faraoni di entrare in guerra con invasori stranieri (fa eccezione l’invasione degli hyksos, che regnarono in Egitto molto tempo prima dei Thurmosidi).

All’interno dei confini dell’Egitto pochi avevano trovato la forza di sollevarsi contro il faraone, mentre l’isolamento geografico e culturale del paese, come la mancanza di stati potenti immediatamente confinanti, avevano protetto l’Egitto da qualsiasi minaccia di invasione e quindi non si era sentita la necessità di costituire un esercito permanente.

Ora invece la situazione era cambiata e il faraone si sentiva sempre più coinvolto nelle faccende internazionali e non poteva ignorare quello che avveniva al di fuori dei suoi confini.

Thutmosis II rafforzò l’esercito, stabilizzò i confini, conquistò vasti possedimenti in Medio Oriente e calmò i territori nubiani inglobandoli al regno d’Egitto.

Poiché non erano richieste competenze specifiche per fare parte dell’esercito, il servizio militare era uno dei tanti lavori che gli egiziani svolgevano per lo Stato.

Sotto il regno di Thutmosis I,  l’Egitto divenne una potenza imperialista e nacque perciò un esercito permanente e regolare; il mestiere del soldato diventò ereditario, con molti privilegi sociali ed economici.

Si assiste alla nascita di una gerarchia militare rigida e codificata, gestita da una solida rete amministrativa.

Vi erano anche delle truppe speciali, come i famosi arcieri nubiani, o la temibile polizia di frontiera dei Medjau (una popolazione africana), o i Libici impiegati come mercenari.

I territori conquistati erano presidiati da fortezze, a protezione di vie carovaniere e punti strategici, edificate tra Medio e Nuovo Regno.

In Nubia si trovano quelle di Buhen e Semna, al confine siriano fu eretto, nel Medio Regno,  il “muro del Principe” e lungo la costa occidentale del Mar Mediterraneo sorse un sistema di forti.

L'epoca dei faraoni d'Egitto della XVIII dinastia  inizia con Thutmosis I e termina con Thutankhamon.

Essendo originari di Tebe la loro divinità divenne Amon, “colui che è nascosto”, che finì per essere legato indissolubilmente alla famiglia del faraone.

Il Tempio di Karnak crebbe notevolmente in larghezza e in altezza grazie alle donazioni del faraone.

I suoi sacerdoti divennero molto ricchi e potenti.

Tebe venne considerata la capitale religiosa dell’Egitto, con la necropoli situata nella parte occidentale del Nilo, di fronte al tempio di Karnak.

I nuovi faraoni d'Egitto erano riluttanti a legarsi ad una singola città, preferendo una maggiore mobilità.

La corte reale dei Thutmosidi non aveva una sola sede, ma era solita spostarsi su e giù per la valle del Nilo, soggiornando in una serie di residenze temporanee, definite “punto di ormeggio del faraone”.

In questo modo il faraone diventava visibile per tutto il suo popolo.

Thutmosis I si affrettò a consolidare il suo potere e la sua autorità, compiendo delle campagne militari molto astute.

Soggiogò completamente la Nubia, oltre la Terza Cateratta, Avanzò verso oriente, attraversò il fiume Eufrate e conquistò il regno dei Mitanni.

In patria avviò un imponente programma edilizio di cui beneficiò anche il Tempio di Karnak;  a lui si deve il completamento del villaggio di Deir el-Medina, residenza degli operai addetti allo scavo e alla decorazione della sua tomba e delle tombe reali in generale.

Si fece costruire dall’architetto Ineni la sua tomba dentro la montagna Tebana.

Come molti faraoni del Nuovo Regno, la sua mummia verrà spostata da una tomba all’altra per sfuggire ai saccheggiatori.

Fu sepolto inizialmente nella Valle dei re, ma la sua salma fu poi trasferita dalla regina Hatsepsut nel rifugio del  tempio di Deir el Bahari, dove venne ritrovata.

La tomba porta il numero DB320.

Dai dati storici risulta che Thutmosis I salì sul trono verso i cinquant’anni e che regnò per circa quindici anni.

La regina Ahmosi non aveva avuto figli maschi che potessero ereditare il regno, così, il generale divenuto faraone nominò il suo successore Thutmosis, un figlio che gli era nato
da Mutnofret, una nobile dama di corte delle cui origini non si conosce quasi niente.

Per consolidare il suo diritto al trono il giovane sovrano fu fatto sposare con la sorellastra, Hatshepsut, che era figlia del faraone Thutmosis I e della regina Ahmosi.

Thutmosis II voleva dimostrare di essere anche lui un re-guerriero ed aveva l’intenzione di seguire le orme del faraone che l’aveva preceduto, ma ebbe qualche difficoltà a causa della mancanza di nemici.

L’Egitto era così potente che nessuno osava sfidare seriamente la grande potenza egiziana!

Alla fine però una campagna in Nubia per convalidare il dominio egizio tra quelle terre e una spedizione in Palestina per consolidare il controllo egiziano, fece anche di questo faraone un re-guerriero.

Il Paese prosperava e la regina Hatsepsut generò al fratello-marito una figlia, Neferure, ma nessun figlio maschio.

Con la morte prematura di Thutmosis II il trono passò a Thutmosis III, il figlio ancora bambino di Thutmosis II e di una nobil dama dell’harem, Isis; di cui si sa ben poco.

Poiché il nuovo faraone era ancora un bambino, la regina Hatshepsut fece da reggente.


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