Studiando le piramidi in Egitto, il ricercatore Bouval scopre che nel 10.500 a.C.
c'è una corrispondenza stupefacente con la Costellazione di Orione ed il suo cielo e la Piana di Giza.
Le piramidi in Egitto, il loro disegno, nel cielo e sul
terreno, si sovrapponeva con straordinaria precisione a quel tempo iniziale di
Osiride, quando Orione iniziò la sua ascesa nel 10.500 avanti Cristo.
Gli antichi Egizi cercavano
forse di indicare il loro Tempo iniziale del Mito, il loro Tep Zepi, quando
Osiride regnò come loro Primo Faraone?
Cercavano di indicare la
impossibile epoca del 10.500
a.C. quale loro Genesi?
Per quanto la traccia fosse
debole la Precessione fornì un
altro indizio sulla Sifinge e le piramidi in Egitto.
L' oscillazione della
Terra sembra far viaggiare le Costellazioni attraverso le epoche.
Gli antichi Egizi fecero
particolare attenzione a questo effetto.
Essi studiarono il punto in
cui il sole sorgeva, in particolare nel momento in cui la notte ed il giorno
avevano uguale durata, il 21 marzo, l’Equinozio, l’inizio della Primavera.
In più osservarono la Costellazione che si
collocava dietro di esso e ne studiarono il lento cambiamento attraverso le
epoche.
La loro grande Sfinge sembra
fatta apposta per osservarla e anche le piramidi in Egitto.
Ogni 2000 anni circa, un
altro segno dello Zodiaco appare dietro al sole, e definisce una nuova Epoca, una nuova Era
astrologica e le piramidi in Egitto ne sono una prova.
Ora stiamo uscendo dalla
Costellazione dei Pesci ed entrando in quella dell’Acquario.
Prima ancora eravamo
nell’Ariete.
Quel momento fu di cruciale
importanza per gli Antichi.
Noi lo chiamiamo Equinozio
di Primavera.
All’epoca in cui si crede
che la Sfinge
sia stata costruita, nel 2500
a.C., il sole sorse nella Costellazione del Toro.
Sarebbe stato terribilmente
assurdo per un Faraone costruire in quel tempo un monumento commemorativo a
forma di Leone.
In effetti c’è solo un epoca
nella quale la costruzione della Sfinge nella sua forma leonina sarebbe stata
appropriata, è l’epoca del Leone, che ebbe inizio nell’undicesimo millennio
a.C.
Una debole traccia; alcuni
indizi che ci conducono nella preistoria, all’età della pietra; migliaia di
anni prima dell’epoca che consideriamo come gli albori della civiltà umana.
E’ un discorso senza
consistenza?
Assurdo?
Forse!
Ma secondo un altro
ricercatore, Jonh West, con un approccio differente perviene a una conclusione
simile.
Jonh West, autore ed egittologo indipendente, riscontrò che le
rocce di un ruscello di montagna, erose dall’acqua, hanno esattamente lo stesso
aspetto dello sfondo roccioso della Sfinge e del suo pozzo; erosi dal tempo e
dall’acqua.
Secondo West, non serve
essere un geologo per osservare e scoprire le cause di quel deterioramento;
solamente l’acqua scendendo copiosa sulla parete di recinzione può aver creato
questi solchi arrotondati.
Acqua nel deserto del
Sahara?
Qui non c’è stata alcuna
pioggia degna di rilievo per 9 o 10.000 anni.
L’Età della Pietra è
difficile da stabilire, ma per un geologo l’erosione della roccia le narra
tutta la storia.
Quando il vento e la sabbia
erodo i monumenti, si nota che la parte più tenera di roccia viene spazzata via
e si creano creati dei solchi spigolosi.
Tutta la Piana di Giza mostra questo
tipo di erosione ad eccezione della Sfinge.
La roccia della Sfinge e
della sua recinzione, sembra essere stata erosa da secoli di pioggia
torrenziale che lasciarono un profilo arrotondato, ondulato, dandole un aspetto
molto diverso rispetto al resto dei monumenti della Piana.
La scoperta di Jonh West è
esplosiva e ci pone una domanda:
Quando è stata l’ultima
volta in cui piovve così forte in Egitto?
Certamente non all’epoca dei
Faraoni egiziani.
Ma se pensiamo all’acqua in
Egitto, non potremmo attribuirla alle inondazioni delle acque del Nilo?
Jonh West asserisce che se si fosse trattata dell’acqua del Nilo,
l’erosione sarebbe più accentuata dal basso verso l’alto e non viceversa.
Cioè troveremo erosioni più
profonde nella parte bassa e non in quella alta, come si può vedere osservando
il monumento, e non ci sarebbero fessure così profonde come si possono vedere
osservando la Sfinge.
I geologi considerarono
valide le considerazioni di West e si schierarono dalla sua parte in contrasto
con gli egittologi che fino ad oggi non hanno trovato alcuna valida obiezione
alle sue conclusioni.
La Sfinge fu erosa da piogge torrenziali prima dei faraoni e
delle loro Piramidi?
Quando risale l’epoca in cui
tali piogge si riversarono sull’Egitto?
Sebbene ci siano stati molti
altri periodi di umidità, emerge solo un’epoca curiosamente si collega al
periodo in cui Bouval e Henkok hanno scoperto con la loro archeologia
astronomica; quel tempo iniziale che hanno incontrato nei Miti e nei cieli.
Henkok ci racconta che
questo tempo iniziale fu un periodo nella storia dell’umanità in cui la
terra attraversava sconvolgimenti senza
precedenti.
Un tremendo cataclisma si
verificò sulla terra 12,500 anni fa, al termine dell’ultima era glaciale.
C’erano stati 50 o 60 mila
anni di condizioni relativamente stabili, con milioni di chilometri quadrati di
ghiaccio che ricoprivano l’emisfero settentrionale.
Poi, improvvisamente, per
ragioni che nessuno scienziato ha ancora completamente spiegato, tutto questo
ghiaccio si sciolse in un lasso di tempo di 2000 o 3000 anni.
Un mondo dell’Era Glaciale
era molto diverso da quello di oggi, quando una cappa di ghiaccio con uno
spessore di un metro e mezzo ricopriva l’Europa e l’America settentrionale.
La sua fine, concordano gli archeologici,
provocò un cataclisma.
Potrebbe trattarsi del
Diluvio di cui parla la Bibbia?
L’Egitto attraversò cambiamenti
importanti e drammatici alla fine dell’Era Glaciale, in particolare intorno al 12.500 a .C., quando
inondazioni molto alte, eccezionalmente alte, coprirono la piana alluvionale.
Fu la fine di tutto, sia
nella piana del Nilo che nel delta in generale.
Il Mito parla di questa
civiltà che ebbe inizio al termine del grande cataclisma.
Si tratta di quel tempo
iniziale, di quella remota epoca degli Dei che viene ricordata dai Miti quando
tutto ebbe inizio?
In realtà fu il tempo
iniziale per la razza umana?
Ed è allora che i nostri
ricordi incominciano?
Ci fu o non ci fu una genesi
remota dell’Egitto e della razza umana?
Questi monumenti videro
passare i millenni conservando i propri segreti in un maestoso silenzio?
Bouval e Henkok vedono
rispecchiati i cieli e le costellazioni
nella Piana di Giza e dintorni.
Antichi astronomi scrissero
ovunque una data stupefacente, non più in termini vaghi, ma senza possibilità
di errore e nel dettaglio.
Dice Henkok che gli antichi
astronomi di Giza si trovavano di fronte ad un orizzonte ininterrotto di 360 gradi
che invitava all’osservazione del punto in cui il sole e le stelle sorgevano.
Anche un altro riferimento
richiamava la loro attenzione.
La linea nord-sud che
divideva il cielo esattamente sopra la piramide di Cheope.
Osservarono le stelle mentre
attraversavano questa linea e nel 10.500 a:C. le tre stelle della cintura di
Orione assunsero lo schema che si rispecchia esattamente in quello delle tre
Piramidi sul terreno.
Un ulteriore dettaglio.
Nel 10.500 a.C., il punto in
cui il sole sarebbe tramontato fu visto dagli osservatori di allora proprio
dove la cintura di Orione viene indicata, con incredibile precisione, da tre
piccole Piramidi che stabiliscono esattamente il punto in cui le tre stelle tramotarono
nel 10.500 a.C.
Ma se voi pensate che sia
una coincidenza, c’è dell’altro.
Consideriamo quel unico
giorno magico dell’anno in cui il passaggio nord-sud delle tre stelle della
cintura di Orione coincide esattamente con il sorgere del sole.
In questo giorno speciale il
sole sorge in direzione est.
Oggi la Sfinge guarda alla costellazione dei Pesci.
Ma spostiamo indietro nel
tempo l’orologio della Precessione e vediamo che cosa succede.
In quel momento speciale,
nel 10.500 a.C., il sole sarebbe sorto in direzione est,
esattamente allineato alla Sfinge nella costellazione del Leone.
Quindi, è solo in questo
memento, nella costellazione del Leone che la Sfinge avrebbe potuto osservare la propria
immagine riflessa nel cielo!!!
Ma se questo non fosse
ancora sufficiente, c’è dell’altro.
Perché la Sfinge è spostata alla
destra dell’asse principale est-ovest
della Piramide di Crefren?
E perché quella strada
inclinata verso sud rispetto ad essa?
Gli antichi costruttori di
Piramidi non lasciarono nulla al caso.
Quindi qual è il significato
di questo insolito spostamento?
La strada è spostata di 14
gradi, la Sfinge
leggermente sulla sinistra.
Perché?
Il computer ci fornisce la
risposta.
Mostra che questo è il punto
in cui il sole sarebbe sorto.
Esattamente nella direzione
della strada, 14 gradi verso destra.
Un perfetto allineamento con
la strada stessa.
Ma cosa c’è qui?
A sinistra c’è la
costellazione del Leone e quello che gli antichi videro fu che il sole sorgeva
in direzione della strada e a sinistra la Sfinge, per metà sepolta e con la testa e le
spalle che sporgevano al di sopra della sabbia.
Nella stessa maniera in cui la costellazione
del Leone sarebbe stata vista sorgere al di sopra dell’orizzonte con la testa e
le spalle che sporgevano al di sopra della sua linea.
La Sfinge e le Piramidi si uniscono a formare un gigantesco ologramma astronomico
del cielo sopra l’Egitto, attorno all’anno 10.500 a.C..
In quella epoca e solo in
quella epoca, i corpi celesti chiave, sono rappresentati con impeccabile
accuratezza, visti da ogni angolo e direzione concepibile.
Se ricordiamo la splendida
precisione con cui i costruttori delle Piramidi lavoravano, è impossibile
attribuire a pura coincidenza questa complessità sincronizzata.
Quello che vediamo qui è un
complesso architettonico che ci indica un’epoca precisa, riferita al periodo
attorno al 10.500 a.C.,
quasi 8.000 prima della presunta data di inizio della civiltà egiziana.
Ogni civiltà possiede un
Mito della Creazione, un inizio, ma gli Egizi furono estremamente precisi su
quello che avvenne alle loro origini.
Ci dicono che la terra era
completamente ricoperta dalle acque e la terra fisica, materiale, emerse da
questo, formando un tumulo sul quale la Creazione ebbe inizio, sul quale ci fu una prima
alba, un primo sorgere del sole.
E’ come se, ad esempio, chi
costruì le Piramidi ripresentasse di nuovo quel momento.
Quel tempo degli Dei in una
commemorazione del tutto normale, fissandolo, se vgliamo, in un’espressione
grandiosa.
Ritengono che, se esistesse,
il tumulo originario potrebbe essere questo: “Giza”.
In verità i testi si
riferiscono all’area attorno a Giza , Eliopolis, come al luogo in cui avvenne la Creazione.
Quindi dovremmo prenderli in
parola.
Questi ricercatori
indipendenti ritengono che la
Sfinge possa veramente rappresentare realmente i resti fisici
di quella civiltà perduta che toccò
questo luogo 10.500 anni fa.
Essi non pretendono che le
Piramidi risalgano a quella epoca, quello che sostengono è che esse ci parlano
di quella data remota.
Non c’è alcun dubbio che gli antichi Egizi siano stati gli eredi
di conoscenze e saggezze ben più
antiche.
L’antico Egitto credeva che
ci fosse una volta un tempo iniziale, una genesi in cui regnavano gli Dei.
I più grandi complessi
rituali sulla terra si ergono come monumenti
a quel credo.
La grande Sfinge costituisce
forse un lascito di qualche civiltà a noi sconosciuta?
Le altre Piramidi furono
costruite a caso come gli esperti egittologi credono?
Oppure furono iniziate
ancora prima degli albori della storia e poi trasmesse ai Faraoni perché le
completassero?
Gli stessi antichi credevano
in tale lascito, come oggi fanno Bouval e Hankok.
Esiste forse un indizio, un
piccolo mistero anche nel museo di Berlino?
Un antico papiro, che si
trova al museo di Berlino, ci racconta la storia di come Cheope, l’antico
costruttore della grande Piramide, cercò ad Eliopolis una misteriosa scatola
nera che conteneva il numero delle
camere segrete del Santuario di Thot.
Che cos’era questa Arca di
Thot?
Una miniera di saggezza
antica di cui Cheope aveva bisogno per costruire la sua Piramide?
Thot, scriba degli dei
e guardiamo della loro saggezza.
Un’arca perduta, contenente
il sapere di un passato ancora remoto?
Qualcosa del genere potrebbe
essere sepolto dietro la porta segreta della Grande Piramide?
Tenendo in conto la cura che
Cheope impiegò per nasconderla, deve averla considerata della massima
importanza.
Oppure il segreto è nascosto
qui, nel punto esaminato con il sismografo da Jonh West.
Il sismografo ha rivelato
che proprio fra le zampe della Sfinge c’è un grande ambiente sotterraneo che
misura circa 12 metri
per 15, a
forma rettangolare ed è cinque metri sotto la superficie dello strato di
roccia.
Mentre questi ricercatori
autodidatti scoprono nuovi indizi che sfidano i dogmi di esperte autorità, questi ultimi adottano un fronte comune di
silenzio.
Viene bloccata qualsiasi
indagine sulle camere segrete o su qualche simbolica Arca perduta.
Forse, nessuno vuole
risvegliare vecchie voci trasmesse nel presente e nel passato.
Gli antichi Greci scrissero
che i Sacerdoti egiziani rivelarono di una civiltà esistente prima della loro;
la chiamarono Atlantide.
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