lunedì 25 febbraio 2013

GLI EGIZI , LE STELLE E LE PIRAMIDI IN EGITTO



 Studiando le piramidi in Egitto,  il ricercatore Bouval scopre che nel 10.500 a.C.  c'è una corrispondenza stupefacente con la Costellazione di Orione ed il suo cielo e la Piana di    Giza.

Le piramidi in Egitto, il loro disegno, nel cielo e sul terreno, si sovrapponeva con straordinaria precisione a quel tempo iniziale di Osiride, quando Orione iniziò la sua ascesa nel 10.500 avanti Cristo.


Gli antichi Egizi cercavano forse di indicare il loro Tempo iniziale del Mito, il loro Tep Zepi, quando Osiride regnò come loro Primo Faraone?

Cercavano di indicare la impossibile epoca del 10.500 a.C. quale loro Genesi?

Per quanto la traccia fosse debole la Precessione fornì un altro indizio sulla Sifinge e le piramidi in Egitto.

L' oscillazione della Terra sembra far viaggiare le Costellazioni attraverso le epoche.

Gli antichi Egizi fecero particolare attenzione a questo effetto.

Essi studiarono il punto in cui il sole sorgeva, in particolare nel momento in cui la notte ed il giorno avevano uguale durata, il 21 marzo, l’Equinozio, l’inizio della Primavera.

In più osservarono la Costellazione che si collocava dietro di esso e ne studiarono il lento cambiamento attraverso le epoche.

La loro grande Sfinge sembra fatta apposta per osservarla e anche le piramidi in Egitto.

Ogni 2000 anni circa, un altro segno dello Zodiaco appare dietro al sole,  e definisce una nuova Epoca, una nuova Era astrologica e le piramidi in Egitto ne sono una prova.

Ora stiamo uscendo dalla Costellazione dei Pesci ed entrando in quella dell’Acquario.

Prima ancora eravamo nell’Ariete.

Quel momento fu di cruciale importanza per gli Antichi.

Noi lo chiamiamo Equinozio di Primavera.

All’epoca in cui si crede che la Sfinge sia stata costruita, nel 2500 a.C., il sole sorse nella Costellazione del Toro.

Sarebbe stato terribilmente assurdo per un Faraone costruire in quel tempo un monumento commemorativo a forma di Leone.
 

In effetti c’è solo un epoca nella quale la costruzione della Sfinge nella sua forma leonina sarebbe stata appropriata, è l’epoca del Leone, che ebbe inizio nell’undicesimo millennio a.C.

Una debole traccia; alcuni indizi che ci conducono nella preistoria, all’età della pietra; migliaia di anni prima dell’epoca che consideriamo come gli albori della civiltà umana.

E’ un discorso senza consistenza?
Assurdo?
Forse!

Ma secondo un altro ricercatore, Jonh West, con un approccio differente perviene a una conclusione simile.

Jonh West, autore ed  egittologo indipendente, riscontrò che le rocce di un ruscello di montagna, erose dall’acqua, hanno esattamente lo stesso aspetto dello sfondo roccioso della Sfinge e del suo pozzo; erosi dal tempo e dall’acqua.

Secondo West, non serve essere un geologo per osservare e scoprire le cause di quel deterioramento; solamente l’acqua scendendo copiosa sulla parete di recinzione può aver creato questi solchi arrotondati.

Acqua nel deserto del Sahara?

Qui non c’è stata alcuna pioggia degna di rilievo per 9 o 10.000 anni.
L’Età della Pietra è difficile da stabilire, ma per un geologo l’erosione della roccia le narra tutta la storia.

Quando il vento e la sabbia erodo i monumenti, si nota che la parte più tenera di roccia viene spazzata via e si creano creati dei solchi spigolosi.
Tutta la Piana di Giza mostra questo tipo di erosione ad eccezione della Sfinge.

La roccia della Sfinge e della sua recinzione, sembra essere stata erosa da secoli di pioggia torrenziale che lasciarono un profilo arrotondato, ondulato, dandole un aspetto molto diverso rispetto al resto dei monumenti della Piana. 
La scoperta di Jonh West è esplosiva e ci pone una domanda:
Quando è stata l’ultima volta in cui piovve così forte in Egitto?

Certamente non all’epoca dei Faraoni egiziani.

Ma se pensiamo all’acqua in Egitto, non potremmo attribuirla alle inondazioni delle acque del Nilo?
Jonh West asserisce  che se si fosse trattata dell’acqua del Nilo, l’erosione sarebbe più accentuata dal basso verso l’alto e non viceversa.

Cioè troveremo erosioni più profonde nella parte bassa e non in quella alta, come si può vedere osservando il monumento, e non ci sarebbero fessure così profonde come si possono vedere osservando la Sfinge.



I geologi considerarono valide le considerazioni di West e si schierarono dalla sua parte in contrasto con gli egittologi che fino ad oggi non hanno trovato alcuna valida obiezione alle sue conclusioni.

La Sfinge fu erosa da piogge torrenziali prima dei faraoni e delle loro Piramidi?

Quando risale l’epoca in cui tali piogge si riversarono sull’Egitto?

Sebbene ci siano stati molti altri periodi di umidità, emerge solo un’epoca curiosamente si collega al periodo in cui Bouval e Henkok hanno scoperto con la loro archeologia astronomica; quel tempo iniziale che hanno incontrato nei Miti e nei cieli.

Henkok ci racconta che questo tempo iniziale fu un periodo nella storia dell’umanità in cui la terra  attraversava sconvolgimenti senza precedenti.

Un tremendo cataclisma si verificò sulla terra 12,500 anni fa, al termine dell’ultima era glaciale.

C’erano stati 50 o 60 mila anni di condizioni relativamente stabili, con milioni di chilometri quadrati di ghiaccio che ricoprivano l’emisfero settentrionale.

Poi, improvvisamente, per ragioni che nessuno scienziato ha ancora completamente spiegato, tutto questo ghiaccio si sciolse in un lasso di tempo di 2000 o 3000 anni.

 
Un mondo dell’Era Glaciale era molto diverso da quello di oggi, quando una cappa di ghiaccio con uno spessore di un metro e mezzo ricopriva l’Europa e l’America settentrionale.

 La sua fine, concordano gli archeologici, provocò un cataclisma.

Potrebbe trattarsi del Diluvio di cui parla la Bibbia?


L’Egitto attraversò cambiamenti importanti e drammatici alla fine dell’Era Glaciale, in particolare intorno al 12.500 a .C., quando inondazioni molto alte, eccezionalmente alte, coprirono la piana alluvionale.

Fu la fine di tutto, sia nella piana del Nilo che nel delta in generale.

Il Mito parla di questa civiltà che ebbe inizio al termine del grande cataclisma.

Si tratta di quel tempo iniziale, di quella remota epoca degli Dei che viene ricordata dai Miti quando tutto ebbe inizio?

In realtà fu il tempo iniziale per la razza umana?

Ed è allora che i nostri ricordi incominciano?

Ci fu o non ci fu una genesi remota dell’Egitto e della razza umana?

Questi monumenti videro passare i millenni conservando i propri segreti in un maestoso silenzio?

Bouval e Henkok vedono rispecchiati i cieli  e le costellazioni nella Piana di Giza e dintorni.

Antichi astronomi scrissero ovunque una data stupefacente, non più in termini vaghi, ma senza possibilità di errore e nel dettaglio.

Dice Henkok che gli antichi astronomi di Giza si trovavano di fronte ad un orizzonte  ininterrotto di 360  gradi  che invitava all’osservazione del punto in cui  il sole e le stelle sorgevano.

Anche un altro riferimento richiamava la loro attenzione.

La linea nord-sud che divideva il cielo esattamente sopra la piramide di Cheope.

Osservarono le stelle mentre attraversavano questa linea e nel 10.500 a:C. le tre stelle della cintura di Orione assunsero lo schema che si rispecchia esattamente in quello delle tre Piramidi sul terreno.

Un ulteriore dettaglio.

Nel 10.500 a.C., il punto in cui il sole sarebbe tramontato fu visto dagli osservatori di allora proprio dove la cintura di Orione viene indicata, con incredibile precisione, da tre piccole Piramidi che stabiliscono esattamente il punto in cui le tre stelle tramotarono nel 10.500 a.C.


Ma se voi pensate che sia una coincidenza, c’è dell’altro.

Consideriamo quel unico giorno magico dell’anno in cui il passaggio nord-sud delle tre stelle della cintura di Orione coincide esattamente con il sorgere del sole.

In questo giorno speciale il sole sorge in direzione est.

 Oggi la Sfinge guarda alla costellazione dei Pesci. 

Ma spostiamo indietro nel tempo l’orologio della Precessione  e vediamo che cosa succede.

In quel momento speciale, nel 10.500 a.C.,  il sole sarebbe sorto in direzione est, esattamente allineato alla Sfinge nella costellazione  del Leone.

Quindi, è solo in questo memento, nella costellazione del Leone che la Sfinge avrebbe potuto osservare la propria immagine riflessa nel cielo!!!

Ma se questo non fosse ancora sufficiente, c’è dell’altro.

Perché la Sfinge è spostata alla destra dell’asse principale  est-ovest della Piramide di Crefren?

E perché quella strada inclinata verso sud rispetto ad essa?

Gli antichi costruttori di Piramidi non lasciarono nulla al caso.

Quindi qual è il significato di questo insolito spostamento?

La strada è spostata di 14 gradi, la Sfinge leggermente sulla sinistra.

Perché?

Il computer ci fornisce la risposta.

Mostra che questo è il punto in cui il sole sarebbe sorto.

Esattamente nella direzione della strada, 14 gradi verso destra.

Un perfetto allineamento con la strada stessa.

Ma cosa c’è qui?

A sinistra c’è la costellazione del Leone e quello che gli antichi videro fu che il sole sorgeva in direzione della strada e a sinistra la Sfinge, per metà sepolta e con la testa e le spalle che sporgevano al di sopra della sabbia.

 Nella stessa maniera in cui la costellazione del Leone sarebbe stata vista sorgere al di sopra dell’orizzonte con la testa e le spalle che sporgevano al di sopra della sua linea.

La Sfinge e le Piramidi si uniscono  a formare un gigantesco ologramma astronomico del cielo sopra l’Egitto, attorno all’anno 10.500 a.C..

In quella epoca e solo in quella epoca, i corpi celesti chiave, sono rappresentati con impeccabile accuratezza, visti da ogni angolo e direzione concepibile.

Se ricordiamo la splendida precisione con cui i costruttori delle Piramidi lavoravano, è impossibile attribuire a pura coincidenza questa complessità sincronizzata.

Quello che vediamo qui è un complesso architettonico che ci indica un’epoca precisa, riferita al periodo attorno al 10.500 a.C., quasi 8.000 prima della presunta data di inizio della civiltà egiziana.

Ogni civiltà possiede un Mito della Creazione, un inizio, ma gli Egizi furono estremamente precisi su quello che avvenne alle loro origini.

Ci dicono che la terra era completamente ricoperta dalle acque e la terra fisica, materiale, emerse da questo, formando un tumulo sul quale la Creazione ebbe inizio, sul quale ci fu una prima alba, un primo sorgere del sole.

E’ come se, ad esempio, chi costruì le Piramidi ripresentasse di nuovo quel momento.

Quel tempo degli Dei in una commemorazione del tutto normale, fissandolo, se vgliamo, in un’espressione grandiosa.

Ritengono che, se esistesse, il tumulo originario potrebbe essere questo: “Giza”.

In verità i testi si riferiscono all’area attorno a Giza , Eliopolis, come al  luogo in cui avvenne la Creazione.

Quindi dovremmo prenderli in parola.

Questi ricercatori indipendenti ritengono che la Sfinge possa veramente rappresentare realmente i resti fisici di quella  civiltà perduta che toccò questo luogo 10.500 anni fa.

Essi non pretendono che le Piramidi risalgano a quella epoca, quello che sostengono è che esse ci parlano di quella data remota.

Non c’è alcun dubbio  che gli antichi Egizi siano stati gli eredi di conoscenze e saggezze  ben più antiche.

L’antico Egitto credeva che ci fosse una volta un tempo iniziale, una genesi in cui regnavano gli Dei.
I più grandi complessi rituali sulla terra si ergono come monumenti  a quel credo.

La grande Sfinge costituisce forse un lascito di qualche civiltà a noi sconosciuta?

Le altre Piramidi furono costruite a caso come gli esperti  egittologi credono?

Oppure furono iniziate ancora prima degli albori della storia e poi trasmesse ai Faraoni perché le completassero?

Gli stessi antichi credevano in tale lascito, come oggi fanno Bouval e Hankok.

Esiste forse un indizio, un piccolo mistero anche nel museo di Berlino?

Un antico papiro, che si trova al museo di Berlino, ci racconta la storia di come Cheope, l’antico costruttore della grande Piramide, cercò ad Eliopolis una misteriosa scatola nera  che conteneva il numero delle camere segrete del  Santuario di Thot.

Che cos’era questa Arca di Thot?

Una miniera di saggezza antica di cui Cheope aveva bisogno per costruire la sua Piramide?

Thot, scriba degli dei e  guardiamo della loro saggezza.

Un’arca perduta, contenente il sapere di un passato ancora remoto?

Qualcosa del genere potrebbe essere sepolto dietro la porta segreta della Grande Piramide?

Tenendo in conto la cura che Cheope impiegò per nasconderla, deve averla considerata della massima importanza.

Oppure il segreto è nascosto qui, nel punto esaminato con il sismografo da Jonh  West.

Il sismografo ha rivelato che proprio fra le zampe della Sfinge c’è un grande ambiente sotterraneo che misura circa 12 metri per 15, a forma rettangolare ed è cinque metri sotto la superficie dello strato di roccia.

Mentre questi ricercatori autodidatti scoprono nuovi indizi che sfidano i dogmi di esperte autorità,  questi ultimi adottano un fronte comune di silenzio.

Viene bloccata qualsiasi indagine sulle camere segrete o su qualche simbolica Arca perduta.

Forse, nessuno vuole risvegliare vecchie voci trasmesse nel presente e nel passato.

Gli antichi Greci scrissero che i Sacerdoti egiziani rivelarono di una civiltà esistente prima della loro; la chiamarono Atlantide.



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