|
il profilo di Cleopatra VII su una moneta dell'epoca |
Cleopatra si rese conto che
il generale Marc Antonio non era un gentiluomo come Cesare, ma solo un rozzo soldato.
Tuttavia ella si sentiva
attratta e ben disposta nei suoi confronti; cominciò un rapporto che possiamo definire fra Italia Egitto.
Ben presto l’interesse del
generale negli affari governativi “iniziò a vacillare”, secondo Appia.
Fra Italia Egitto i rapporti cominciatrono ad essere tesi.
Ottaviano, Marco Lepido e Antonio facevano parte del
secondo triumvirato; erano quindi compagni ed amici e proprio per questo
Ottaviano fu molto esplicito sul caso Marco Antonio/Cleopatra; non doveva esserci nessun rapporto di questo tipo fra Italia Egitto.
Egli disse di Cleopatra:
“Quella maledetta donna lo ha stregato” (riferendosi ad Antonio).
Sembra che l’invito in Siria
da parte di Antonio avesse un altro retroscena, oltre al debole che la Regina nutriva per i
generali di Roma; lei sogna un'alleanza Italia Egitto.
Antonio si ricordava
probabilmente di quando l’aveva incontrata per la prima volta in Egitto, quando
lei era ancora una bambina e lui un giovane ufficiale con grandi debiti
personali e una forte propensione alla dissolutezza.
Tuttavia anche i suoi nemici
concessero ad Antonio qualche punto a suo favore. Essi non vedevano di buon occhio un'allenza Italia Egitto.
Cicerone lo descrive come un
bruto affascinante, dalla corporatura di gladiatore, con una folta barba,
fronte ampia e naso aquilino che, secondo la sua famiglia, era la prova evidenza
della discendenza dal semidio Ercole.
Antonio coltivò questa
gloriosa relazione e tenne alta la sua immagine sistemandosi la tunica in modo
da accentuare la muscolosità delle sue gambe e indossando una spada
insolitamente larga.
Mentre Antonio si lasciava
prendere dai problemi personali di Cleopatra, la posizione del triumvirato a
Roma andava deteriorandosi velocemente.
I suoi correggenti lo
richiamarono al dovere, ma le loro richieste restavano inascoltate.
Plutarco scriveva: “Antonio
non sopportava l’idea di lasciare Cleopatra e di ritornare ad Alessandria”,
egli “voleva solo divertirsi come un fanciullo in vacanza”.
Alla fine, “con difficoltà,
si comportò da uomo, destandosi dal torpore e dalla dissolutezza”, e acconsentì
a condurre una campagna militare contro i Parti in Asia Minore.
Arrivando ad Atene fu
sorpreso di incontrarvi la moglie Fulvia, che lo stava cercando.
Antonio non trovò altro da
dirle che rimproverala per aver abbandonato i suoi doveri romani.
Si separarono freddamente e
poco dopo ella morì.
Si racconta che Antonio fu
“particolarmente addolorato”.
Egli non rivide Cleopatra
per tre anni e nel frattempo convolò a nuove nozze.
La nuova moglie era Ottavia,
sorella di Ottaviano.
Fu un matrimonio molto
felice e i rapporti con il cognato erano ottimi.
L’Impero venne diviso fra i
due: Ottaviano prese la metà occidentale e Antonio quella orientale, compreso
l’Egitto.
Malauguratamente “quel gran
male che era caduto da tanto tempo nell’oblio, la passione per Cleopatra che
sembrava essersi assopita, prese di nuovo il sopravvento”.
Il ricongiungimento di
Antonio e Cleopatra vide le posizioni ribaltate.
Adesso toccava a lui
mostrarle la sua generosità, e le offrì Cipro, la Fenicia, le sponde arabe
del Mar Rosso e buona parte della Siria, Cilicia e Giudea.
Per tutta risposta la Regina gli chiese anche il
tratto della Siria che apparteneva al re Erode.
Non potendo, le diede i
Giardini di Gerico.
L’interludio fu sospeso con
la chiamata in guerra di Antonio, questa volta in Siria.
La guerra si concluse con un
insuccesso: stanco e derelitto, fu lasciato sulla spiaggia vicino a Beirut
dove, demoralizzato perché non aveva denaro per pagare le sue truppe, si diede
pesantemente al bere.
Entrambe le donne della sua
vita si prodigarono per aiutarlo, inviando denaro e rinforzi.
Cleopatra arrivò per prima
e, informata che Ottavia era per strada, “finse di essere pazzamente innamorata
di Antonio”.
Gli scritti di Plutarco ci
riferiscono che fece lo sciopero della fame e che assumeva un’espressione di
bruciante passione ogniqualvolta Antonio
le fosse vicino e di sconforto quando egli aveva altre cose da fare.
Nel frattempo Ottavia aveva
ricevuto l’ordine da Atene di tornarsene a casa.
Ottaviano si infuriò molto
alla notizia del comportamento tenuto nei confronti della sorella e per i
regali offerti a Cleopatra.
In più fu informato che
Antonio, ritornato in Egitto con Cleopatra, aveva organizzato ad Alessandria
una festa trionfale per festeggiare la vittoria sugli Armeni, prerogativa
questa di Roma.
Si raccontava inoltre che
Cleopatra avesse presieduto alla festa seduta su un trono d’oro, vestita con un
ridicolo costume dalla testa di falco e corna di toro.
Ottaviano si convinse che
entrambi erano pazzi.
Antonio ripudiò Ottavia
scacciandola di casa.
Ottaviano dichiarò guerra al
cognato, ma prima dovette trovare Antonio e Cleopatra che si erano recato con
l’esercito egiziano, in Grecia.
Ottaviano e le truppe di
Antonio si scontrarono e la battaglia fu un insuccesso.
Antonio non combattè accanto
ai suoi uomini ma si nascose a bordo della barca di Cleopatra dove, riflettendo
su ciò che aveva fatto, passò tre giorni in silenzio seduto a prua con la testa
fra le mani.
Mentre il vascello di
Cleopatra si avvicinava ad Alessandria, e fu evidente che Ottaviano non gli
stava alle calcagna, l’umore di Antonio migliorò.
Cleopatra, d’altro canto,
sembrava rendersi conto che la fine era vicina.
Ella, si narra, si lasciò
mordere da un’aspide e morì.
Ultimò il suo grandioso progetto
facendosi costruire una tomba reale ad Alessandria.
Ottaviano sconfisse le
difese di Alessandria che oppose poca resistenza nonostante lo stesso Antonio
combattesse coraggiosamente.
Antonio lasciò il campo di
battaglia solo quando apprese che Cleopatra si era suicidata.
Egli si recò nelle sue
stanze, passò la spada al servo Eros e gli chiese di trapassarlo.
Il fedele servo non volle
farlo e, al contrario, vi cadde sopra lui stesso.
Antonio pensò bene di
imitarlo ed era già agonizzante a terra quando gli riferirono che Cleopatra era
ancora viva.
Antonio fu trasportato su
una lettiga nella stanza della Regina e avvicinato alla finestra.
“Nessuno spettacolo fu mai
così commovente”, scrisse Plutarco, che afferma essere un testimone oculare.
“Antonio fu sollevato,
sporco di sangue, e lottando contro la morte distese la mano verso Cleopatra”.
Ella lo strinse a sé ed egli
morì fra le sue braccia.
A dispetto delle leggende,
in quel frangente Cleopatra non si fece mordere da alcun serpente.
Sembra che la Regina abbia preso parte al
funerale dell’amato e che sia vissuta ancora per qualche tempo.
Probabilmente la storia del
suicidio è vera, perché temeva che la vittoria di Ottaviano potesse significare
il suo imprigionamento.
Ma prima di morire incontrò
Ottaviano.
Secondo Plutarco, ella
sperava di riuscire a convincere Ottaviano, se solo egli fosse caduto fra le
sue braccia.
Ma non ci riuscì.
La vera Cleopatra
affascinava i suoi contemporanei per la sua voce ammaliante e per la sagacia delle sue risposte.
Sembra che fosse un’esperta
linguista, capace di conversare con Egizi, Etiopi, Ebrei, Arabi, Siriani, Medi
e Parti.
In realtà non sappiamo come
fosse il suo fisico perché il suo avversario, Ottaviano, ne distrusse ritratti
e statue alla sua morte.
Esistono comunque molte
congetture malevole sulle dimensioni del suo naso.
“Tutto quello che possiamo
dare per certo”, disse uno storico vittoriano, “è che non aveva un naso
piccolo”.
Una mostra dedicata a
Cleopatra presso il British Museum di Londra ha portato alla luce 10 immagini
inedite in stile egizio dell’affascinante Regina.
Sulle monete e le statue
scolpite durante la sua vita, il volto di Cleopatra appare più simile ad una
caricatura che non a una vera bellezza, con il collo lungo e i lineamenti duri
da uccello da preda.
Secondo Plutarco, era
impossibile fissarla senza esserne soggiogati, suggerendo che anche allora la
sua fama di sensualità e bellezza superava la realtà.
Per quanto riguarda il
nasone, si dice che denoti forza di carattere, ed è probabilmente quello che
aveva in mente il filosofo francese Pascal, nel diciassettesimo secolo, quando
scrisse: “Se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, il mondo sarebbe stato
diverso”.
Per saperne di più, visita i nostri siti.
Ma se il tuo desiderio è quello di visitare i luoghi che hanno dato vita alla nostra attuale civiltà e, come noi, ami andare alla scoperta di cosa si nasconde dietro le storie di uomini e donne che hanno fatto la Storia e, che cosa le Piramidi e la Sfinge, e molti altri monumenti egizi non ci hanno ancora svelato, sei nel posto giusto.
Per realizzare questo tuo desiderio non devi fare altro che unirti a noi in un viaggio di scoperta, di avventura, di divertimento, e molto, molto altro.
Contattaci subito.
Per ulteriori informazioni cercaci su google:
-
www.facebook.com/ViaggiInEgitto
- egitto-viaggi.blogspot.it
oppure scrivi a:
viaggi.laquesabe@gmail.com o bielefrute@hotmail.it
o
telefona al: 338.5956833