sabato 30 marzo 2013

Fiaba Egizia: mamma avvoltoio e mamma gatta



Mia signora ascolta la storia che adesso ti racconterò:

“C’era una volta mamma avvoltoio che, sulla cima di un albero del deserto aveva covato le uova.

C’era anche una gatta che aveva partorito su una montagna vicina.

Mamma avvoltoio aveva paura di volare alla ricerca di cibo per i suoi piccoli, perché temeva che la gatta si sarebbe mangiata i suoi pulcini.

avvoltoio con le ali spiegate, da un rilievo nella tomba di Tuthankhamon


Anche la gatta aveva paura di andare alla ricerca di cibo per i suoi gattini, perché temeva che mamma avvoltoio si sarebbe gettata su di loro.

Mamma avvoltoio disse allora alla gatta:

”Non potremmo convivere dopo aver fatto il seguente giuramento davanti a Ra: “Nessuna delle due attaccherà i piccoli di colei che sia uscita alla ricerca di cibo”?”.

Fecero questo giuramento davanti a Ra e dissero:

“Giuriamo di comportarci di conseguenza”.

Un giorno avvenne che il gatto vide uno dei piccoli avvoltoi che teneva nel becco un po’ del suo cibo e volle riprenderselo.

 Nel momento in cui volle strapparglielo, il piccolo si girò per tornare al nido, da suo fratello.

Il gatto lo ferì con i propri artigli…tanto che non fu più capace di volare.

Il piccolo avvoltoio disse:
”Per Ra! Non c’è altro cibo nel quale tu possa affondare i tuoi artigli?”

La gatta gli rispose:

”Quel cibo non l’ho preso per te! Ognuno dovrebbe procurarsi da solo il cibo di cui ha bisogno”.

Il piccolo avvoltoio le rispose:

“Ma io prima sono caduto dal nido. Se tu chiedessi a Ra di punirmi, sarebbe uno spergiuro che Ra stesso perseguiterebbe”.

Il giovane avvoltoio voleva volare via, ma le sue ali non lo sorreggevano.

Quando ormai voleva porre fine alla sua vita, disse alla gatta:
“Che tu possa essere punita e che la punizione si abbatta anche sul figlio del tuo figlio”.

Mamma avvoltoio pensò fra sé e sé:

“Se anche la punizione arrivasse alle terre lontane di Siria, comunque tornerebbe qui.
Io ne ho bisogno.

Quando la gatta uscirà alla ricerca di cibo per i suoi piccoli, io mi getterò sui gattini e questi diverranno cibo per i miei pulcini.

Cercherò di arrivare alla sua tana per ucciderla.
Quello che prima mi ha fatto era veramente una cosa cattiva”.

Non si dimenticò questa faccenda.

Un giorno avvenne che la gatta uscisse dalla tana in cerca di cibo per i suoi gattini.

Mamma avvoltoio si avventò su di loro e quando la gatta tornò non li vide più.

Levò allora il proprio muso al cielo e pregò il dio Ra:

 “Sai che io sono nel giusto e sai dell’ingiustizia compiuta da mamma avvoltoio, che si è avventata sui miei piccoli, trasgredendo il sacro giuramento che mi aveva fatto!”.

Ra udì la sua voce e un inviato celeste fu spedito in terra affinché la vendetta colpisse mamma avvoltoio, che si era avventata sui gattini.

L’inviato trovò la vendetta seduta sotto l’albero sul quale era posata mamma avvoltoio.

Il messaggero degli dei fece quanto gli era stato detto da Ra e ordinò alla vendetta di colpire mamma avvoltoio per quello che aveva fatto ai gattini.

Mamma avvoltoio vide allora un Siriano che stava arrostendo un po’ di selvaggina cacciata nel deserto per nutrirsene.

Prese un pezzo di carne con il becco o lo portò nel nido.

Alla carne però erano rimasti attaccati dei tizzoni ardenti  che lei non se ne era resa conto.

Il nido degli avvoltoi prese fuoco e bruciò.

I piccoli caddero in terra e giacquero come arrostiti ai piedi dell’albero.

Il gatto allora si avvicinò ai piccoli avvoltoi morti, ma non li toccò e disse a mamma avvoltoio:
 
fiabe di animali - gatte al posto delle donne
“Com’è vero che Ra vive, tu ti sei avventata sui miei piccoli e sin dall’inizio davi loro la caccia.
Li hai divorati!
Ma io adesso non mangerò i tuoi, perché sono arrostiti”

La scimmiotta parlò così alla gatta etiope e le ricordò come la giustizia di Ra punì l’empietà commessa da mamma avvoltoio nei confronti della gatta.

(questa favola giunse fino alla regina Maria di Francia)


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