Mia signora
ascolta la storia che adesso ti racconterò:
“C’era una
volta mamma avvoltoio che, sulla cima di un albero del deserto aveva covato le
uova.
C’era anche
una gatta che aveva partorito su una montagna vicina.
Mamma
avvoltoio aveva paura di volare alla ricerca di cibo per i suoi piccoli, perché
temeva che la gatta si sarebbe mangiata i suoi pulcini.
avvoltoio con le ali spiegate, da un rilievo nella tomba di Tuthankhamon |
Anche la
gatta aveva paura di andare alla ricerca di cibo per i suoi gattini, perché
temeva che mamma avvoltoio si sarebbe gettata su di loro.
Mamma
avvoltoio disse allora alla gatta:
”Non
potremmo convivere dopo aver fatto il seguente giuramento davanti a Ra:
“Nessuna delle due attaccherà i piccoli di colei che sia uscita alla ricerca di
cibo”?”.
Fecero
questo giuramento davanti a Ra e dissero:
“Giuriamo
di comportarci di conseguenza”.
Un giorno
avvenne che il gatto vide uno dei piccoli avvoltoi che teneva nel becco un po’
del suo cibo e volle riprenderselo.
Nel momento in cui volle strapparglielo, il
piccolo si girò per tornare al nido, da suo fratello.
Il gatto lo
ferì con i propri artigli…tanto che non fu più capace di volare.
Il piccolo
avvoltoio disse:
”Per Ra!
Non c’è altro cibo nel quale tu possa affondare i tuoi artigli?”
La gatta
gli rispose:
”Quel cibo
non l’ho preso per te! Ognuno dovrebbe procurarsi da solo il cibo di cui ha
bisogno”.
Il piccolo
avvoltoio le rispose:
“Ma io
prima sono caduto dal nido. Se tu chiedessi a Ra di punirmi, sarebbe uno
spergiuro che Ra stesso perseguiterebbe”.
Il giovane
avvoltoio voleva volare via, ma le sue ali non lo sorreggevano.
Quando
ormai voleva porre fine alla sua vita, disse alla gatta:
“Che tu
possa essere punita e che la punizione si abbatta anche sul figlio del tuo
figlio”.
Mamma
avvoltoio pensò fra sé e sé:
“Se anche
la punizione arrivasse alle terre lontane di Siria, comunque tornerebbe qui.
Io ne ho
bisogno.
Quando la
gatta uscirà alla ricerca di cibo per i suoi piccoli, io mi getterò sui gattini
e questi diverranno cibo per i miei pulcini.
Cercherò di
arrivare alla sua tana per ucciderla.
Quello che
prima mi ha fatto era veramente una cosa cattiva”.
Non si
dimenticò questa faccenda.
Un giorno
avvenne che la gatta uscisse dalla tana in cerca di cibo per i suoi gattini.
Mamma
avvoltoio si avventò su di loro e quando la gatta tornò non li vide più.
Levò allora
il proprio muso al cielo e pregò il dio Ra:
“Sai che io sono nel giusto e sai
dell’ingiustizia compiuta da mamma avvoltoio, che si è avventata sui miei piccoli,
trasgredendo il sacro giuramento che mi aveva fatto!”.
Ra udì la
sua voce e un inviato celeste fu spedito in terra affinché la vendetta colpisse
mamma avvoltoio, che si era avventata sui gattini.
L’inviato
trovò la vendetta seduta sotto l’albero sul quale era posata mamma avvoltoio.
Il
messaggero degli dei fece quanto gli era stato detto da Ra e ordinò alla
vendetta di colpire mamma avvoltoio per quello che aveva fatto ai gattini.
Mamma
avvoltoio vide allora un Siriano che stava arrostendo un po’ di selvaggina
cacciata nel deserto per nutrirsene.
Prese un
pezzo di carne con il becco o lo portò nel nido.
Alla carne
però erano rimasti attaccati dei tizzoni ardenti che lei non se ne era resa conto.
Il nido
degli avvoltoi prese fuoco e bruciò.
I piccoli
caddero in terra e giacquero come arrostiti ai piedi dell’albero.
Il gatto
allora si avvicinò ai piccoli avvoltoi morti, ma non li toccò e disse a mamma
avvoltoio:
“Com’è vero
che Ra vive, tu ti sei avventata sui miei piccoli e sin dall’inizio davi loro
la caccia.
Li hai
divorati!
Ma io
adesso non mangerò i tuoi, perché sono arrostiti”
La
scimmiotta parlò così alla gatta etiope e le ricordò come la giustizia di Ra
punì l’empietà commessa da mamma avvoltoio nei confronti della gatta.
(questa
favola giunse fino alla regina Maria di Francia)
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