venerdì 30 novembre 2012

CIVILTA' EGIZIA - AKHENATON, IL FARAONE RIBELLE

Il Regno del Faraone Amenofi (Amenhotep IV – Akhenaton, 1369 -1352 a.C.) circa, scosse le fondamenta dell'antico Egitto.  Poco tempo dopo essere salito al trono, il faraone sostituì le antiche divinità egizie con il culto di un solo Dio, Aton, il Sole.

Akhenaton, fu il decimo faraone della XVIII dinastia.

 

 Akhenaton, assieme alla sua bellissima moglie Nefertiti, abbandonò Tebe (l’attuale Luxor), l’antica capitale sulle rive del Nilo, sacra al dio Amon, dove si ergeva maestoso il tempio di Karnak, dedicato appunto al dio Amon.

 

Akhenaton fondò una nuova capitale, Amarna, in un tratto di deserto lungo il Nilo, 300 Kilometri più a nord.

 

Per decreto reale soppresse i grandi centri di potere che erano gli immensi templi, come quello di Karnak, con le loro vaste proprietà, ridimensionando il potere della casta sacerdotale che aveva acquisito, nel corso degli anni, molta autorità politica e smisurate ricchezze.

Quest’atto non fu gradito alla casta sacerdotale fedele al dio Amon-Ra.

 

La nuova religione del dio unico, Aton, fu imposta per legge a tutto l’Egitto.

Ad Amarna, il faraone e la sua meravigliosa consorte Nefertiti adoravano il dio Sole in vasti cortili illuminati dai suoi raggi, simbolo di vita, che penetravano in ogni anfratto.

 

Il faraone appassionato per la sua nuova fede, cambiò il proprio nome Amenofi in quello di Akhenaton (“Colui che piace ad Aton”), e quello della città di Amarna in Akehtaton (Orizzonte di Aton”), in onore al suo dio Aton.

 

Akhenaton-nefertiti-e-figli1

 

Alcuni storici considerano il faraone Akhenaton come il pioniere del monoteismo e grande difensore della pace, dell’amore e della creatività artistica.

Altri lo considerano soltanto un pazzo, fanatico con ossessioni mistiche che con il suo disinteresse alle campagne militari e alla diplomazia causò danni immensi all’Egitto.

 

Amenothep IV-Akhenaton, era differente fisicamente da tutti i faraoni che l’avevano preceduto. Con le sue labbra sporgenti, la testa sproporzionata e allungata in corrispondenza della nuca, fianchi larghi e ventre dilatato (come si può vedere dai bassorilievi e dalle statue che sono pervenute fino a noi) il faraone, pur dimostrando un volto volitivo ed enigmatico, non era fisicamente una bellezza.

L’arte dell’epoca sembra esasperare quelli che noi potremmo chiamare difetti fisici del faraone, quasi a esaltarne la sua unicità.

 

E Akhenaton fu davvero un faraone unico!

 

Aton era rappresentato come disco solare, di solito con l’ureo come insegna del suo potere e i suoi raggi terminano in mani che estendono ai sudditi il suo favore.

 

I motivi di questa riforma non erano esclusivamente di origine religiosa; è possibile che il faraone intendesse ridimensionare la troppo potente casta sacerdotale per favorire una riforma della amministrazione che fino a quel momento era stata nelle mani dei sacerdoti.

 

Oltre alla religione il faraone ribelle modificò lo stile della sua raffigurazione. Prese chiaramente le distanze dall’ideale di perfezione che fino allora il faraone incarnava, lasciando che lo si rappresentasse con la nuca sporgente e con il suo corpo, dalle forme rotonde e vagamente femminili che era qualcosa d’inusuale.

Qualcuno ha pensato che queste deviazioni della norma rispecchiassero deformità presenti nel corpo del faraone o una malattia di cui questi soffrisse, ma non ci sono prove a sostegno di questa tesi.

 

Parametri nuovi rispetto al tradizionale repertorio di raffigurazioni sono i quadretti familiari in cui si vedono le figliolette del faraone che giocano, o tre di loro sedute in compagnia dei genitori, mentre il disco solare di Aton illumina con i suoi raggi la famiglia reale.

 

Il regno di Akhenaton durò diciassette anni e non sappiamo nulla di come morì o dove fu sepolto.

Dopo la sua morte i sacerdoti e i seguaci degli antichi dei deposti riconquistarono il potere.

 

 Il suo successore fu Tutankhaton (che aveva sposato una delle figlie di Akhenaton), cambiò il suo nome in Tutankhamon, riportando quindi sul trono il vecchio dio Amon-Ra e fece ritorno nella vecchia capitale di Tebe assieme alla sua famiglia e alla corte.

 

Proprio come Akhenaton aveva pianificato la distruzione degli antichi dei, il suo successore, o forse il corpo sacerdotale, si accanì contro la memoria di Akhenaton e contro Aton.

La capitale di Amarna e i templi dedicati al dio Aton furono distrutti o furono ridedicati agli antichi dei e le raffigurazioni del re vennero cancellate a colpi di scalpello.

 

Le accuse che gli si rivolsero furono le più gravi che si potessero muovere contro il faraone: aveva governato “senza Maat”, quindi contro l’ordine divino, ed era stato perciò un vero danno per l’Egitto.

 

Raffigurazioni di Akhenaton e della sua famiglia ci sono pervenute fino a noi per puro caso: pitture tombali, rilievi su pietra usati nelle fondazioni di nuovi templi, o resti di opera di scultura, come la famosa testa della moglie di Akhenaton, Nefertiti, che oggi si può ammirare in un museo di Berlino.

 

La regina Nefertiti indossa un ampio collare colorato e una corona blu attorno cui è legata una benda. Sopra la fronte c’è un ureo, insegna del potere regale, ma è stato rotto.

Il busto fu trovato tra le rovine di una bottega di scultore ed è probabilmente servito da modello per altri lavori.

 

Il busto della regina Nefertiti è il più famoso tra quelli prodotti dall’arte egizia, esso incarna l’ideale di bellezza senza tempo.

 

Nefertiti1

 

 

Le origini della regina Nefertiti, come molti altri aspetti della sua vita, sono avvolte nel mistero, ma la sua avvenenza è fuori di ogni dubbio.

 

Il nome Nefertiti significava “è giunta la bellissima”, e il faraone, che sembra provasse per la regina un sentimento molto simile alla devozione, la chiamava la “Signora della felicità” o “Signora di grazia”. Ma Nefertiti non aveva solo un ruolo ornamentale in famiglia.

 

Sembra fosse costantemente al fianco di suo marito, il faraone Akhenaton e le raffigurazioni che si sono salvate dalla furia dei sacerdoti di Amon-Ra, lo dimostrano.

 

Nel dodicesimo anno di regno del faraone Akhenaton avvenne qualcosa alla “Signora di grazia”. Il nome Nefertiti scomparve dalle iscrizioni sui monumenti; da quell’anno in poi il suo nome non è più menzionato. Si presume che morì.

 

La sua tomba, come quella del faraone Akhenaton non è mai stata ritrovata fino a oggi.

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