giovedì 29 novembre 2012

RELIGIONE EGIZI: ISIDE E OSIRIDE


La religione egizi comincia così:
Un giorno tra gli dei d’Egitto furono celebrate doppie nozze. Iside andò sposa a Osiride con grande gioia perché ne era innamorata, Nefti diventò la moglie di Seth, fratello di Osiride, che non amava, ma accettò perché non sarebbe mai stata capace di ribellarsi, docile e remissiva com’era.

Osiride, il primogenito di Geb (dio della Terra) e Nut (dea del Cielo), fu designato a regnare sull’Egitto.
E fu un grande re.

La religione egizi si base sulla Trinità: Osiride, Iside, Horus.
 
Osiride insegnò agli uomini a coltivare la terra, a rispettare le leggi di Maat, a pregare gli dei e dette via a un periodo di pace e splendore per l’intero Egitto.
Iside addolorata




Viaggiava spesso per l’Egitto per controllare che i sudditi vivessero secondo le sue istruzioni ed era Iside a governare in sua assenza; quando Osiride tornava dai suoi viaggi si organizzavano feste e banchetti in suo onore, si brindava con birra e vino a fiumi.

Seth era molto invidioso. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di annientare il fratello e prenderne il posto sul trono d’Egitto, ma sapeva che Iside (grande di magia) vegliava su Osiride e che sarebbe stato molto difficile fare del male al re.
Poi il destino gli venne in aiuto. 
La religione egizi vede la regina Iside allontanarsi dalla reggia per qualche giorno e Seth preparò un piano malvagio.

In fretta e furia fece scolpire una splendida cassa di legno, la portò a palazzo reale, mentre si stava
svolgendo un banchetto per festeggiare il ritorno di Osiride da uno dei suoi soliti viaggi, e disse ai presenti:
“Un artista sconosciuto ha fabbricato questo capolavoro per donarmelo, ma io sono disposto a cederlo a chiunque dimostrerà di potersi sdraiare dentro comodamente”.

La cassa era veramente bellissima, fatta di legno d’ebano, lucido e scuro con intarsi d’avorio, e furono in molti a tentare di coricarsi. Nessuno ci riuscì: chi era troppo alto, chi troppo basso, chi troppo magro, chi troppo grasso.
Tentò anche Osiride.

La cassa sembrava fatta proprio per la sua misura, davvero perfetta. Ed era stata fatta proprio per lui da suo fratello Seth con la complicità di un servo di Osiride che rubò le vesti al re.

Osiride sorrideva soddisfatto, coricato nella splendida cassa scolpita e pensava a collocarla all’interno del suo palazzo, quando, rapidissimi, due complici di Seth ne sigillarono il pesante coperchio con il piombo fuso e la gettarono nel Nilo.

Seth si proclamò subito re e nessuno, conoscendo la sua perfidia e la sua sete di potere, osò contrastarlo. Finalmente Seth aveva raggiunto il suo scopo sognato da anni.

Quando Iside tornò dal suo viaggio e seppe della fine del suo sposo, si disperò, ma volle recuperare almeno le spoglie. Vagabondò per tutto l’Egitto chiedendo a tutti quelli che incontrava se avessero visto la cassa dentro la quale giaceva Osiride.

Ma nessuno sapeva darla una risposta. Nessuno aveva visto niente.

Intanto la cassa con dentro Osiride era stata spinta dalla corrente vicino a una città fenicia e una tempesta l’aveva scaraventata su un alberello che cominciò a crescere rapidamente intorno racchiudendola e nascondendola in un abbraccio di legno.

L’albero crebbe talmente tanto e divenne tanto bello che tutti i passanti si fermavano a guardare quella bellezza e quando ritornavano nei loro paesi d’origine, lo descrivevano come un’autentica meraviglia.

Il re della città fenicia venne a sapere di questa meraviglia e volle visitarlo. Anch’egli lo trovò straordinariamente bello e massiccio tanto che lo fece abbattere da cento boscaioli per fare con il suo tronco la colonna principale del suo palazzo.

Cento artigiani scolpirono nel legno del tronco una bellissima colonna che fu posta a sorreggere il tetto del palazzo.

Intanto Iside, nel suo peregrinare, aveva scoperto che il corpo di suo marito Osiride era nascosto nella colonna di legno. Andò al palazzo del re e gli raccontò tutta la storia chiedendogli la colonna, ma il re si rifiutò di dargliela. Allora Iside ricorse alle sue arti magiche e fece ammalare, di una misteriosa malattia, l’unico figlio maschio che il re amava moltissimo.

Il re e la regina erano disperati; avevano paura di perdere il loro unnico figlio maschio. Quando la situazione si fece disperata la dea si presentò a corte dicendo ai sovrani che lei poteva guarire il bambino, ma ad una condizione.

Il re era disposto a darle tutto quello che voleva perché per lui nulla era più caro della vita di suo figlio.

Iside volle la colonna che sorreggeva il tetto del palazzo; il re acconsentì senza indugi. Al suo posto fece erigere una grande colonna di marmo e sostituì quella in legno che consegnò a Iside.
Per prima cosa la dea guarì il bambino, poi estrasse la cassa dalla colonna e tornata in Egitto, ruppe i sigilli dal piombo che la chiudevano. Osiride era intatto ma senza vita.

Iside nella religione egizi, poteva dare la vita ma anche la morte.
Iside pianse tutte le sue lacrime e tentò di resuscitarlo; questa volta i suoi poteri magici non le furono di aiuto. Non si perse d’animo, qualcosa avrebbe trovato, intanto doveva nascondere il corpo di Osiride in un luogo segreto dove il maligno Seth non lo ritrovasse.

Scelse le paludi intorno al delta del Nilo, pensando che un posto come quello fitto di canneto e paludi fosse inaccessibile. Ma si sbagliava.
Seth scoprì presto il nascondiglio. Nel cuore della notte mentre Iside dormiva si impadronì del corpo del fratello e lo divise in 14 pezzi che sparpagliò per l’intero Egitto.

Al risveglio la dea scoprì quello che era accaduto, si disperò, pianse, ma non si arrese, avrebbe lottato ancora per amore del suo Osiride.
Quello stesso giorno si mise alla ricerca dei pezzi del corpo del suo sposo e lo ricompose, ma neanche questa volta riuscì a resuscitarlo perché i suoi poteri potevano resuscitare gli uomini ma non gli dei.

Allora, al culmine della sua disperazione, pregò il dio Ra che ebbe pietà di lei e le inviò il guardiano della soglia, Anubi, dio dalla testa di sciacallo che l’aiutò ad imbalsamare il corpo di Osiride perché non si decomponesse mai.

Anubi, toccato dal profondo amore di Iside per suo marito, le volle fare un ultimo dono; per una notte Osiride sarebbe tornato in vita per generare un figlio, quello che diventerà il legittimo re d’Egitto, il successore di Osiride che, vendicando il padre, regnerà nei secoli.

Immediatamente il corpo di Osiride prese vita, si liberò delle bende, si alzò in piedi più bello di prima.

Quella notte Iside e Osiride concepirono un figlio, Horus, poi Osiride morì di nuovo e questa volta per sempre, ma, da morto, ebbe un altro trono importante come quello che aveva occupato in vita; divenne il signore dell’oltretretomba, il giudice supremo dei defunti.

La dea Iside viene assimilata alla stella Sirio o Sothis, per i greci, che segue sempre la costellazione di Orione-Osiride nel cielo estivo.
Quando, durante il solstizio d’estate sorge Sirio-Sothis, il Nilo si gonfia sempre più di acqua fino alla tracimazione e con le sue acque ridà la vita all’Egitto.

La religione egizi credevano che la terra fosse un'espressione del cielo.
Lo spettacolo del cielo notturno nel deserto egiziano è una cosa meravigliosa.
La Via Lattea appare in tutta la sua bellezza; è talmente carica di stelle che i loro ammassi sembrano nelle nubi.
Le costellazioni circumpolari, cioè quelle che non tramontano mai. Come la Grande Orsa-Grande Carro o, come la chiamavano gli antichi Egizi, la Coscia del Toro brilla di una luce inverosimile.
Le notti nel deserto sono rischiarate dalle stelle che sembrano diamanti conficcati nella notte.

Se vuoi vedere il cielo stellato come non lo hai mai visto, vieni con noi nel deserto egiziano, il tuo cuore si riempirà di gioia e di stupore, mentre, disteso sulla sabbia ti lasci accarezzare dal chiarore delle stelle e cullare dal fresco vento notturno.


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