martedì 13 novembre 2012

IL NILO, LA GRANDE VIA DEGLI ANTICHI EGIZI

Nell’Egitto antico, il Nilo, determinava il ritmo dell’anno, della vita e, oltre a  sfamare la popolazione egiziana, rappresentava un’importante via di comunicazione.

Il Nilo per l’egiziano antico, era una sorta di “superstrada” che veniva utilizzata per il trasporto delle persone e anche dei materiali e delle merci.

Prima di costruire imponenti monumenti come le piramidi egiziane, e i loro maestosi Templi, gli Egizi per prima cosa scavavano dei canali che arrivavano il più vicino possibile al luogo dove si doveva edificare.

Dal punto di vista del traffico l’Egitto antico era una società fluviale. Tutto il traffico si svolgeva sul Nilo.

L’egiziano antico costruiva vari tipi di barche, per lo più legando fusti di papiro uno all’altro, ma anche buone barche in legno, come dimostra la “barca del Sole” ritrovata nella Piana di Giza, a pochi passi dalla piramide di Cheope.

Questa barca regale, costruita tutta con il costoso cedro del Libano, perché le palme del Nilo non erano adatte per la costruzione di barche, ha più di 4000 anni. E’ lunga 43 metri e i suoi 1224 pezzi sono stati trovati tutti in buono stato e provvisti di istruzioni per il montaggio.

La barca fu scoperta nel 1954 ed oggi ha un museo, la cui linea architettonica è molto discutibile, tutto suo, a qualche decina di metri dal luogo dal quale è stata estratta.

 

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Gli antichi Egizi presero in prestito dagli invasori asiatici Hyksos, che dominarono il paese tra il 1650 e il 1590 a.C., i leggeri, pratici e molto sportivi cocchi da caccia trainati da cavalli, ma le merci continuarono ad essere trasportate a dorso di asino o su slitte trascinate da buoi.

 

Il Nilo tiene unito il paese, lungo più di 1200 chilometri, ma allo tempo stesso lo divide a metà, quella orientale e quella occidentale.

Per gli antichi Egizi le due rive avevano un significato differente: il sole che sorgeva a est faceva della riva orientale la terra dei vivi, mentre la riva occidentale, dove il sole tramonta, diventava la terra dei morti.

Questa idea di netta separazione tra due mondi è ancora visibile nell’antica capitale di Tebe (oggi Luxor).

I quartieri dei vivi, cioè le case dell’egiziano antico, sorgevano sulla riva orientale.

Sulla riva occidentale, nel ventre della montagna tebana furono scavate le tombe della Valle delle Regine e la Valle dei Re. Furono eretti straordinari complessi templari, i magnifici templi “dei milioni di anni”, dedicati al culto e alle imprese dei sovrani morti.

Recentemente si è scoperto che questi enormi Templi erano costruzioni più complesse, costruiti nel rispetto delle leggi che governano l’Universo, in particolar modo quasi tutti i Templi furono orientati sulla base della precessione degli equinozi .

Il Faraone, nel cui periodo di Regno si verificava il passaggio da una costellazione all’altra, che avveniva ogni 2600, aveva il compito ed il dovere di riallineare il Tempio verso la nuova costellazione sorgente.

Uno dei Templi più belli dell’Egitto antico, che si trovano proprio sulla riva occidentale del Nilo, nei pressi di Tebe, è il Tempio di Deir el-Bahari (che in arabo significa “convento del Nord”) della Regina Hatshepsut.

Ricordo il mio stupore e la mia meraviglia, quando mi trovai di fronte al Tempio della Regina Hatshepsut.

Il luogo alla base della montagna tebana dove è stato costruito il Tempio, forma un’ampia conca rocciosa le cui sporgenze accolgono i visitatori in un’elegante abbraccio.

Il Tempio, tutto bianco, con le tre serie di colonne alte, essenziali, mi sembrò molto attuale, e nella mia mente lo paragonai a un centro commerciale moderno dalle linee nuove e ardite, invece era stato costruito nel 1500 a.C., circa, dall’architetto della Regina, Senenmut.

 

Se l’Egitto era un dono del Nilo, allora, per l’egiziano antico, il Nilo era un dono degli dei.

I sacerdoti egizi portavano in processione le statue degli dei su delle barche, come se stessero navigando sul fiume, perché nell’immaginazione degli antichi Egizi gli dei si muovevano quasi sempre sull’acqua.

 

Circondato dal deserto, l’Egitto antico divenne figlio del Nilo dalle cui acque dipese la sua grandezza e la sua originalità.

 

 

E’ bello conoscere il mondo che ci circonda.

E’ bello visitarlo con persone che lo amano, come te.

Concediti un Capodanno diverso, fuori dai soliti schemi, dai soliti banali luoghi, con le solite noiose, scontate persone; vieni a festeggiare con l’arrivo del 2013 danzando sulle sabbie dorate del deserto con un mare di stelle che illumineranno la tua folle e insolita notte.

Rompi gli indugi, buttati!

 

Per info:     viaggi.laquesabe@gmail.com     bielefrute@hotmail.it    Tel.:  3385956833 

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